bambino di 3 anni

Buongiorno Dottore, sono la mamma di un bambino di 3 anni.
le scrivo perchè da qualche tempo il bambino ha un comportamento che mi sta un pò preoccupando.
Io lavoro e quindi il bambino va all'asilo fino all'una e poi sta con i nonni fino alle cinque orario del mio rientro.
E' da qualche mese che il bambino ha un atteggiamento oppositivo, di sfida con me in piccola misura ma con il padre e i nonni molto di più.
Non vuole mai fare quello che gli si dice, a ogni piccolo rimprovero reagisce rispondendo male, buttandosi per terra, urlando BRUTTO o BRUTTA... e delle volte anche senza motivo fa qualcosa per provocare la reazione di rabbia del papà o del nonno. I nonni iniziano a far fatica a gestirlo perchè non sanno come reagire a questo comportamento
All'asilo (primo anno) sembra vada più o meno bene... tranne picccole disobbedienze!
Pensa che questa fase sia normale per la sua età? o devo iniziare a pensare che possa essere qualche cosa di più?
La ringrazio anticipatamente
Cordiali saluti

Proprio come mio figlio!

bambini con comportamento difficile da contenere

Mi permetto di spostare in un forum specifico, in questa pagina il commento postato da un altro genitore. Mi sembra utile e interessante un confronto fra genitori di bambini con problemi simili (forse), ma penso sia meglio farlo in uno spazio separato, e non nel consulto individuale.
drGBenedetti

E cosa potrebbe essere di

E cosa potrebbe essere di più?
Il bambino sta manifestando la sua opposizione a qualcosa che non ha 'digerito',(il recente ingresso all'asilo, con la perdita di prerogative di privilegio che forse aveva a casa?) e sta 'ribellandosi' agli adulti con rabbia e provocazioni.
Ovviamente è una reazione poco utile, che se per caso si estende anche all'asilo può creare dei problemi. Probabilmente sono in gioco anche aspetti educativi, cioè difficoltà degli adulti di 'contenere' le sue manifestazioni e di arginare le sue pretese, ma alla base c'è di solito un disagio non riconosciuto e non gestito sufficientemente.
Provi a descrivermi più estesamente la situazione e la storia, magari secondo questo schema , e vediamo se possiamo individuare qualche aspetto critico.
Cordialmente

Grazie mille per la

Grazie mille per la tempestiva risposta.
Cerco di darle più informazione,Io ho avuto una gravidanza molto tranquilla senza problemi e il bambino è nato al termine del nono mese.
Ha avuto un allattamento misto e non ha avto grandi problemi, ha sofferto sin da piccolo di stitichezza problema per cui siamo stati in cura da un gastroenterologo pediatrico e fortunatamente sembra risolto.
per quanto riguarda il sonno è sempre stato un bambino regolare. ha iniziato a camminare e parlare intorno all'anno.
E sempre stato accudito dai nonni perchè io sono rientrata a lavoro quando lui aveva tre mesi.
L'unico cambiamento è stato la nascita di mia nipote di 16 mesi che vive con i miei, quindi l'entrata della cugina in casa. anche con lei prima era affettuosissimo ora ha cambiato atteggiamento tenta sempre di spingerla, non la vuole vicino.
Io torno a casa alle cinque del pomeriggio ed il papà intorno alle 8 e 30.
E' un bambino molto vivace, sta sempre in movimento e non gioca con la stessa cosa per più di 5 10 minuti, ma riesce a passare anche un'ora davanti i cartoni.
Cerchiamo di essere severi su determinate cose ma permissive su altri calcolando che passa la maggior parte del tempo con i nonni.
Io non riesco a trovare una causa di malessere... forse la mamma che vede solo la sera? forse la gelosia per la cuginetta che gli ha sottratto tutta l'attenzione dei nonni? o forse l'asilo al quale però sembra vada molto volentieri...
E' sempre stato un bambino molto vitale, capriccioso e un pò disobbediente, forse a causa delle troppe attenzioni ma adesso è diventato un problema anche solo fargli lavare le mani quando rientra dall'asilo..
I miei genitori dei giorni sono distrutti non sanno che fare alle continue provocazioni, per lavarsi per mangiare... e a volte senza motivo....
Ho spesso sentito parlare di disturbo oppositivo provocatorio dei bimbi, mi preoccupo troppo?
Cordiali saluti

'Disturbo Oppositivo

'Disturbo Oppositivo provocatorio' è solo la traduzione in psichiatrese moderno di quanto si diceva. Niente di più. Ma è una lingua falsa, ingannevole, che produce mostri e inventa 'malattie' inesistenti.
Che invece a guardarli con occhi normali, senza le lenti deformanti psichiatriche, si rivelano come difficoltà di percorso di cui 'occuparsi', cercando gli ostacoli che inceppano il cammino dello sviluppo e del funzionamento familiare.
Lei ha risposto sinteticamente alla mia proposta di usare lo schema, ma glielo ripropongo, perchè seguendolo magari emerge qualcosa che nella sintesi (come nei riassunti) può andare perduto.
Le troppe attenzioni ambientali, insieme con gli impegni di lavoro dei genitori, poco a misura di bambino, forse, e la mancanza probabilmente di limiti e regole sicure, fanno pensare a problemi comportamentali da disfunzioni ambientali ( la normalità è fatta da disfunzioni, che qualche volta inceppano le cose, come l'aria che respirariamo è piena di cose, che qualche volta producono problemi) , ma non vuol dire che questi siano meno disturbanti pr lo sviluppo del bambino che se fossero da 'malattie' cerebrali. L'importante è trovare i fattori in gioco e i rimedi.

Cercherò di compilare lo

Cercherò di compilare lo schema in maniera precisa, in modo da poter trovare particolari importanti,
nel frattempo dottore una domanda fondamentale..
Come bisogna rapportarsi con questi tipi di comportamento?
Bisogna lasciar passare questi comportamenti, rimproverarlo, dare punizioni?
Io sto cercando di fargli capire con dolcezza che i suoi comportamenti sono sbagliati ma non so se sia il modo migliore e per ora non ho molti risultati.

cordiali saluti

A mio avviso un classico

A mio avviso un classico errore educativo dei genitori moderni è appunto il "cercare di far capire" a un bambino di pochi anni...
Non è questione di dolcezza: a guardarlo bene è un modo per dare a lui la reponsabilità di rispettare le norme poste dall'ambiente.
Ma questo è una funzione degli adulti, non si può dare la responsabilità a un bambino ( e infatti la legge non la dà, e sono i genitori imputabili del comportamento dei figli minori fino a 14 anni).
Quello che ne deriva spesso è che va perduta la differenza fra adulti e bambini, il bambino non rispetta più gli adulti e si contrappone, tanto più se vede che alla fine, per stanchezza o altro, vince lui. Ma ovviamente lui non sa 'guidare la barca' e finisce sugli scogli..
Per recuperare il rispetto dei bambini gli adulti devono recuperare la responsabilità - anche, e tanto più, sbagliando - e l'autorità.
L'unica regola educativa fondamentale per la sopravvivenza, non solo per la crescita, è che 'comandano i grandi', e i bambini devono obbedire.
Questo ovviamente per le cose fondamentali, che non riguardano tanto l'educazione formale, ma le proibizioni. Non si può costringere a fare qualcosa, ma si può e si deve mettere dei limiti, dire dei NO e farli rispettare, pochi ma buoni, come si dice. Nei fatti, non a parole. Le parole fanno spesso solo una colonna sonora cui il bambino non bada minimamente.
E bisogna avere in mente (gli adulti) chiaramente le differenze fra adulti e bambini, come su una nave, dove i posti di comando e la sala macchine sono off limits per i passeggeri, se si vuole che la navi arrivi alla meta.
Molte famiglie di oggi non hanno più limiti di spazi e di funzioni e di responsabilità, e l'effetto è di confusione e di andare alla deriva.
Non voglio dire che questo sia il vostro caso, ovviamente, ma spesso si rischia, presi dal lavoro e dagli impegni adulti extrafamiliari, di dedicare meno attenzione al governo della barca-famiglia.

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