TSO ed ASO in adulti e minori

TSO e ASO, cioè Trattamento Sanitario Obbligatorio e Accertamento Sanitario Obbligatorio sono le uniche modalità con cui una persona, in Italia , può essere sottoposta a un intervento sanitario, rispettivamente terapeutico o diagnostico, contro la sua volontà.
Devono essere seguite procedure specifiche previste dalla Legge al fine di garantire i diritti fondamentali del cittadino. Nell'ambito della Legge, che prevede le situazioni in cui tali interventi possono essere effettuati e le modalità di esecuzione di massima (proposta di un medico, convalida di un medico pubblico, segnalazione e autorizzazione da parte del Sindaco o di funzionario da lui incaricato, convalida del Giudice Tutelare ), le varie ASL (o le Regioni) stabiliscono procedure specifiche da seguire che vincolano i sanitari coinvolti. Ecco un esempio.
I TSO possono essere eseguiti sia in ambito ospedaliero, nei reparti psichiatrici di degenza, gli SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura), che in ambito ambulatoriale; gli ASO devono essere di norma eseguiti in ambito ambulatoriale.
Tali norme valgono anche per i minori di 18 anni, sia in presenza che in assenza di consenso da parte dei genitori. Nei minori di solito tali procedure sono attivate come extrema ratio quando i genitori non riescono a portare il figlio adolescente con gravi disturbi del comportamento alla visita da loro richiesta, dopo essere stati più volte da soli all'ambulatorio di neuropsichiatria infantile. Un'alternativa al TSO o ASO può essere la segnalazione al Tribuale dei Minori che può in vari modi intervenire, anche senza toccare la patria potestà.
Un esempio di procedure, reperibile su internet, è visibile a questo link, che dedica anche particolare attenzione al campo dei minori.

Il TSO e l'ASO sono procedure comunque contestate da Qualcuno come violazione dei diritti fondamentali delle persone. Vedi ad esempio in proposito quest'altro link.

C'è da dire che nei minori spesso non è necessario arrivare effettivamente a tali provvedimenti, la cui possibilità può essere usata come strumento di convinzione e di rinforzo dei genitori ai quali in ultima analisi sta di trovare la convinzione di portare il figlio.

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