Caos e complessità

L’applicazione in psicologia e psichiatria della teoria del Caos / complessità / sviluppo non lineare / ecc. (i nomi sono ancora molti) sembrebbe promettente per la nostra conoscenza dello sviluppo psichico e relazionale e dell’adattamento e apprendimento e dell’evoluzione di singoli e gruppi.
I concetti di ‘variabile del punto iniziale’, di fattori variabili che possono condizionare lo sviluppo e l’evoluzione e di 'punti di attrazione’ in cui convergono aspetti disparati, legati all’età, a caratteristiche ambientali, ecc, con fasi di equilibrio e 'cambiamenti catastrofici’ dovuti a variazioni minime di variabili diverse, potrebbero darci spunti utili a sviluppare le nostre conoscenze mediante osservazioni sulle situazioni in consulenza e trattamento.
E anche spiega la variabilità clinica di situazioni apparentemente simili, su cui dobbiamo affinare le nostre capacità di osservazione e formulazione di ipotesi da verificare.
Lo sviluppo psicologico, del linguaggio e l’evoluzione o meno verso disturbi di apprendimento scolastico può essere un campo, così come lo sviluppo psicologico complessivo e la sua patologia.
Punti di inizio riguardano la nascita ed eventuali eventi sfavorevoli, oltre che gli aspetti innati, genetici o prenatali. Variabili successive riguardano il funzionamento familiare (che andrebbe definito con aspetti più chiari), eventi casuali di vita, il funzionamento dei sistemi educativi ambientali (asili, ecc anche qui da definire più specificamente).

Le 'mappe logistiche' sono funzioni matematiche che permettono di visualizzare (anche al computer) la grande variabilità per anche piccole variazioni di fattori correlati. L’'attrattore di Lorentz' è un altro modello che visualizza tale variabilità.
Un altro d’ogni giorno può essere quello del biliardo: minime variazioni di direzione del lancio della palla hanno conseguenze molto diverse. In qualche modo calcolabili conoscendo il punto di partenza e la configurazione del tavola da biliardo. Ma se non conosciamo né il punto di partenza né la forma del tavolo e quindi gli angoli di incidenza, non abbiamo la minima idea dei percorsi che farà la palla.
Forse nel nostro lavoro non siamo in una situazione molto diversa e vale la pena che le scienze del comportamento cerchino nuovi strumenti concettuali da applicare a una realtà complessa e variabile come i comportamenti umani.

Vedi qui per una prima sintetica illustrazione orientativa.

Vedi anche Sette conferenze di introduzione alle Nuove frontiere della scienza, nella prima delle quali c'è una valorizzazione della 'metafora' che ci ha colpito, per il frequente uso di metafore che ci siamo progressivamente trovati a fare nel nostro discorso clinico, sia sul campo, con i pazienti, sia nelle riflessioni.
Di particolare impatto è a mio avviso questa affermazione, che prendiamo da una delle conferenze di cui sopra: "... Si vede, dunque, l'affermazione di un ruolo della scienza descrittivo e qualitativo, più che calcolatorio e predittivo. Ciò che si vuole descrivere è fondamentalmente una storia, la storia del sistema: non si può più descrivere/studiare un evento singolo, unitario, senza inserirlo nella sua storia precedente. C'è dunque la necessità di creare modelli dinamici."
Ci sembra che l'evoluzione recente della psicoanalisi, o meglio di alcuni suoi filoni, ad esempio quelli di Bion e Meltzer sia in parte descrivibile con le stesse parole. Assistiamo invece nella psichiatria moderna - che reclama una pretesa 'scientificità' superiore - a un tentativo di isolare i fenomeni come dati assoluti cui applicare modelli e regole di causalità monodirezionali, quali sono quelli cui l'evoluzione attuale della scienza sta rinunciando.
Ci sembra che la psichiatria, e il benessere delle persone, ha tutto da guadagnare nel raggiungere impostazioni metodologiche più adeguate ai modelli scientifici attuali.
(2009)
Solo recentemente ho trovato un articolo molto interessante di Daniele Toffoletto sugli stessi temi, applicato alla psicogeriatria, intitolato Invecchiamento e teoria del caos

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)