ancora da mamma preoccupata

(continua da questo consulto)

Carissimo Dottore,
vorrei aggiornarLa sulla piccola...più che altro per un supporto a me, che -molto più tranquilla di qualche mese fa - ancora ho momenti di ansia.
In generale, ci sono molti progressi. Sguardi intensi. Guarda negli occhi; non ripete più le frasi degli altri ed anzi ha ampliato molto anche il vocabolario, compresa la sintassi (formula frasi lunghe, anche dubitative). Sto insistendo, co pazienza, su alcune cose, come per esempio vestirsi e spogliarsi da sola: la bimba è molto insicura e la frase più ricorrente è: "non mi riesce". la incoraggio dicendole che non è vero, che è bravissima e, con tanta pazienza, ce la stiamo facendo. Dice chiaramente che vuole giocare con i bambini. Va abbastanza bene con alcuni, soprattutto se si tratta di un solo bambino. benissimo, se si tratta di ballare (malissimo!), correre, fare confusione insieme. Molto meno se si tratta di "dialogare". Continua a porsi in modo "particolare".
Le cose che, attualmente, più mi colpiscono, sono: la tendenza a "pensare ai fatti suoi" in situazioni in cui si annoia (per esempio i pranzi di famiglia). A volte cerca di seguire i discorsi, concentrando intensamente lo sguardo su una persona (molto intensamente: l'interessato è quasi spiazzato da tanto interesse). Spesso si estranea, si mette a ridere da sola immaginando situazioni (per esempio se al pranzo c''è una persona con cui un anno fa ha fatto un gioco divertente, ride e richiama il gioco).
E' un po' imbranata motoriamente: brava ad arrampicarsi, fa con gran decisione le scale, infila le perline...di contro: è imbranata a saltare, non tira la palla, spesso ha "paura" di fare alcune cose. Ha paura anche di rumori o situazioni...per esempio: non ha paura dei cani enormi della nonna, ma poi ha paura del cicciobello che piange. E' una bimba sensibilissima: chiede espressamente di essere coccolata: "coccolami"; "tienimi", "abbracciami", trattenendo il braccio nell'abbraccio fortissimo. E' protettiva con me, con mio marito ("mammettina, ti coccolo io")e, adesso, anche col fratellino...ci rimprovera se lo sgridiamo, anche se è ancora molto gelosa ed infastidita da pianti e mugolii.
Continua, però, ad essere affascinata dalle oscillazioni, nastri, foglietti (ci faccio caso perché mi fu detto che era un segno distintivo dello "spettro) e, soprattutto, si fissa con un gioco: affascinata dal lupo che mangia la pecora, si sofferma su questo, ripetendo: "Il lupo mangia la pecora" tante tante volte e se le si dice che basta, ci siamo annoiati, risponde: "No, non ci siamo annoiati. Voglio giocare al lupo e alla pecora". Giocare con i bambini è ancora spesso un "giocare vicino", perché magari lei insiste con il lupo e la pecora e gli altri invece "passano ad altro". Alla fine si riesce a convincerla. Questo, comunque, è quello che più mi "preoccupa"...so che gliel'ho già chiesto, ma le chiedo nuovamente: come mi devo comportare, a parte farle notare che ho capito, chiederle se non ha capito lei, dirle che ci siamo annoiati?
Disegno: mi ripetono tutti che dovrebbe disegnare la figura umana. In realtà, sa fare cerchi e righe, ma pare proprio che non le interessi....passa ultimamante molto tempo a dipingere, soprattutto con i pennelli ed è più interessata ai colori che a fare "omini". A volte dà un senso ai disegni e a volte no. Spesso non le chiedo cos'ha disegnato, perché si sforza di darmi una risposta, mentre in realtà ha solo voluto fare dei colori. Un foglio tutto verde...cos'hai disegnato? "Un verde!". La elogio moltissimo e appendo i disegni in salotto. Cerco sempre più di darle delle regole certe, poche e chiare: è una ribelle...ma mi pare che stiamo lentamente migliorando...
Grazie per i consigli che vorrà darmi. Mi è appena venuto in mente che forse non le ho mai detto che la bimba pare (perché in alcune cose è ancora incerta) mancina....potrebbe essere questo a renderle più difficili alcune cose, come per esempio il disegno? Sono consapevole che il mancinismo non è qualcosa di preoccupante, ma una mera caratteristica personale. Vorrei chiederle, però, che accorgimenti ritiene dovrei tenere. Per farle vedere come disegnare alcune cose, per esempio, dovrei sedermi di fronte a lei? Oppure accanto, ma disegnando anch'io con la sinistra?
Potrebbe dipendere dal fatto che non l'ho mai indirizzata ad usare una mano piuttosto che l'altra?Forse ho sbagliato (mi chiedo...) a porgerle le cose quando era piccola...o davvero si tratta di qualcosa che ha origine nel cervello?
Grazie ancora.

Gentile mamma preoccupata

Gentile signora,
le notizie sui progressi della bimba mi sembrano molto confortanti. Ovviamente è ancora una bimba ' a modo suo', fra cui ora c'è anche il mancinismo. Che anche Lei capisce che non è una anomalia, immagino che conoscerà una quantità di persone mancine... Molti di loro un tempo venivano 'corretti', come se fosse una malattia o un difetto. E così tante altre caratteristiche personali a volte sono ritenute 'difetti' e qualcuno pensa di 'correggerli'. Può darsi che sia così anche per le caratteristiche di sua figlia che la preoccupano. Non sappiamo se sono difetti o pregi. Volendo bambini tutti con certe caratteristiche - come vuole anche la scuola - rischiamo di creare tanti piccoli robot e di tarpare loro le ali. Può darsi che siano diversi dal modello dominante, ma non per questo meno capaci di avere una vita soddisfacente. Si vedono tanti casi più o meno 'perfetti' che poi si perdono nell'adolescenza o nella vita adulta...
Più che 'correggerla', come a volte forsa sta tentando - probabilmente con frustrazione reciproca - mi sembra molto più utile , come dicevo altre volte, cercare di conoscerla meglio, interagire e comunicare spontaneamente e sinceramente. Credo che il migliore apprendimento venga perun bambino dall'esplorazione libera di quello che gli interessa, ovviamente avendo a disposizione varie possibilità. Forzando o indirizzando si rischia di creare conflitti e scontri e frustrazioni. Anche lodi ed elogi a mio avviso devono essere 'veri', altrimenti, come le bugie di Pinocchio, hanno le gambe corte, o il naso lungo...
Credo che il suo problema sia liberarsi delle aspettative secondo certi modelli, che forse Le impediscono di apprezzare giustamente certe caratteristiche o capacità di sua figlia, di cui magari
un genitore non si accorge perchè troppo preso dalle preoccupazioni.

Grazie Dottore, sto cercando

Grazie Dottore,
sto cercando di fare ciò che più volte mi ha suggerito. Quando ho iniziato, mesi fa, a scriverle incappando per caso in questo blog, il mio rapporto con mia figlia era fortemente compromesso: con tutte le indicazioni (ora lo so con certeza: assurde, pericolose) che mi erano state date non capivo più dov'era la spontaneità e fino a che punto invece tutto fosse artefatto.La piccola stava diventando un pappagallino 8aggiungo: spaventato e confuso). Le stesse parole si addicono a ciò che ero diventata io. Ci siamo, invece, riavvicinate moltissimo. Sono ancora una "mamma preoccupata", con alti e bassi. Ogni volta che mi scoraggio, però, faccio il punto della situazione e mi accorgo che i progressi ci sono. le assicuro che non può immaginare quanto le sue parole "calma e resistenza", oltre a tutti i suoi consigli, mi siano e mi siano stati utili. Fra qualche mese, eventualmente, le chiederò una nuova osservazione della bimba.
Per il mancinismo: conosco molte persone mancine e molte che sono state corrette. Non ho mai pensato di correggere la bambina, nè ho mai pensato che chi predilige la sinistra abbia qualcosa in meno o in più...solo mi chiedo se questa caratteristica, in un mondo di destrimani, possa crearle qualche difficoltà in più essenzialmente nella manualità, soprattutto per il disegno o la scrittura....ho letto che è bene , per sempio mettersi di fronte, piuttosto che di fianco ad un mancino, per disegnare perché lo si facilita nel vedere come fare. Probabilente si tratta di qualcosa di scontato, ma non ne avevo idea.
Vorrei che molte persone spaventate leggessero questa corrispondenza perché posso assicurare a tutti che la mia bimba -particolare, "a modo suo" - è cresciuta moltissimo, in pochi mesi, senza utilizzare nessun metodo che non sia l'attenzione, l'amore ela pazienza di un genitore (anzi due).
A presto egrazie del suo tempo.

Le chiedo solo un'ultima cosa che forse le sembrerà inusuale: conosce la pedagogia steineriana? Se sì, cosa ne pensa?

Non penso che si debba

Non penso che si debba insegnare a disegnare a un bambino, impara da sè, se ha a disposizione fogli e pennarelli. Spesso i genitori disegnano per i bambini, anche su loro richiesta, ma a mio avviso è deleterio: il bambino a volte rinuncia perchè non si sente capace di fare come il genitore. Il disegno, come il gioco, e anche il linguaggio, è un'espressione simbolica cui il bimbo arriva progressivamente e spontaneamente, nel suo sviluppo, se è in un ambiente dove ci sono comunicazioni simboliche. Non c'è bisogno di 'insegnamento', anzi questo è inutile e dannoso, nei primi anni. Per carità non le faccia 'dare il colore' a figure predisegnate, tortura inutile e senza senso...
La libertà di ricerca e apprendimento è fondamentale: certo, si impara a seguire i propri interessi e le proprie intuizioni, cosa che la società cerca di impedire, di solito.
Credo che il modello steineriano sia appunto simile, persegua un apprendimento auonomo, ma non lo conosco specificamente .

condivido

Condivido quello che dice, proprio per questo sto valutando la pedagogia steineriana, che conosco (fino ad ora da esterna) perché seguita da persona a me molto vicine).
Mi chiedo però: se per andare a scuola 8intendo alle elementari) la bimba deve imparare a "rispettare le consegne" e quindi a disegnare il sole se le viene detto di farlo, a cantare quando le maestre lo decidono....come si concilia questo con il lasciarle completa libertà di espressione? Già alla materna i bimbi vengono valutati per singole "prestazioni", ci sono colloqui con le maestre ce sembrano quelli del liceo e, onestamente, la mia paura è che fra un anno mi venga detto che la bimba non ha i "prerequisiti" per le elementari. Mi dispiacerebbe che si trovasse a vivere un trauma tipo "bocciatura" prima ancora di iniziare la scuola....lo so, sto precorrendo i tempi...un tempo tutto questo non avveniva e un bambino era un bambino e basta...

ho corretto il suo

ho corretto il suo "errore"... :-)

Ci sono ancora quasi due anni per andare a scuola, lascerei il tempo alla bimba senza forzarla, lo sviluppo non va sempre alla stessa velocità, ci sono fasi in salita, altre in piano, altre in discesa...
Purtroppo la scuola si sta sempre più 'giapponesizzando', con competizione fin dalla materna, ma continuo a pensare che non sia il caso di amputare un arto a un bambino per farlo entrare meglio nella scatola in cui vogliono metterlo. Gli eventuali problemi si affronteranno quando eventualmente emergeranno, altrimenti si rischia di fasciarsi la testa prima di essersela rotta. Nè metterei le stampelle (o il famigerato 'girello') per accellerare il cammino, meglio aspettare che impari a camminare da sè, sia realmente che metaforicamente.
Comunque ancora le maestre, e i tecnici, non hanno il potere di decidere sui bambini, che spetta sempre ai genitori. Non si ponga ipotetici problemi futuri troppo lontani, ottiene solo di rovinarsi il presente.

aggiornamenti e richiesta di consigli

Gentilissimo Dottore,
le scrivo per aggiornarla sulla situazione della bimba. E’ un periodo di grande caos. Molti impegni lavorativi, mio marito spesso all’estero. La scorsa settimana ci siamo trasferiti (solo per dormire) dai nonni perché il papà era in viaggio. La bimba ha preso malissimo l’allontanamento del papà e lo ha espresso chiaramente, sia con comportamenti bizzosi che a parole: “voglio il mio papà, voglio andare a casa mia” (per una serie di motivi organizzativi, è necessario andare dai nonni). Regressione con la pipì, più volte fatta addosso sia di giorno che di notte (ma questo, penso, si collega anche con i problemi di stipsi…sembra che la bimba, credo inconsciamente faccia tutto questo per attirare l’attenzione). Non la sgrido, con dolcezza però le faccio notare che la pipì si fa nel vasino, senza insistere.
Di contro: pare che sia combattuta fra voler essere piccola (non dimentichiamo la presenza del fratellino) e quello (finalmente!) di essere grande. Interagisce con il fratellino. Lo scaccia, ma gli dice anche di non mettere tutto in bocca, a volte lo abbraccia. Si diverte moltissimo se “lo sgrido” per qualcosa e mi incita a farlo. A volte mi fanno i dispetti insieme e ridono a crepapelle. Fa più domande e direi che interagisce molto di più. Note “dolenti”, se dolenti possono dirsi: ho seguito i suoi consigli, quindi i giochi (parlo di quanto necessario per il disegno, il ritaglio e così via) vengono lasciati a disposizione della bambina, senza alcuna imposizione né proposta. E così ha preso il via ad interessarsi da sola: le piace moltissimo dipingere con gli acquerelli e sarebbero felici quanti ritengono fondamentale dipingere nei margini perché essenzialmente sperimenta il colore: fa per lo più figure ovali o rotonde che dipinge (nei margini!) prevalentemente di fucsia. L’altro giorno una specie di ragno, altrimenti disegna le cornici dei fogli oppure riempie con la penna dei fogli e poi dice che è una lettera di un principe (insomma, secondo lei scrive): niente figura umana. Se (di rado) le chiedo cos’ha disegnato, risponde: “il fucsia!”, oppure: “E’ un disegno”. Cerco di evitare domande e richieste di disegni specifici. Mi chiedo, però: faccio bene a lasciarla COMPLETAMENTE libera? Di positivo c’è che odiava il disegno, mentre ora le piace molto. Adora anche ritagliare: ritaglia strisce lunghe, di solito due, che poi fa ballare o chiacchierare…
Con i bambini: ho notato che gioca volentieri con la cuginetta di un anno e mezzo più piccola, che è una “leader”. La mia bimba la imita…da una parte mi fa piacere, da un’altra mi distrugge.
Ha le sue preferenze anche fra i compagni di scuola ed è entusiasta se andiamo a cena con qualcuno. Con le maestre ero rimasta d’accordo che mi avrebbero contattata se avessero avuto qualcosa da segnalarmi. Non l’hanno fatto, ma qualche giorno fa all’entrata (di solito la porta mio marito) la maestra più apprensiva, alla domanda: “Qui come va?” mi ha ribadito che “è tanto affettuosa, ma…ci proviamo…non ci racconta nulla”…sono un po’ perplessa. La bambina ha fatto palesi miglioramenti: va avanti, non è ferma e non va indietro. Addirittura canta strofe di canzoni, a volte inventa, a volte canta le strofe giuste. Sono perplessa all’idea che non si accorgano di tutto questo e, devo dire, anche un po’ scocciata per l’ansia che questa maestra mi trasmette. Mi chiedo: perché se c’è qualcosa che non va non mi contattano?
A casa la bimba racconta molto più di prima, anche se a volte credo inventi. Per la pipì ieri credo di vergognasse, tanto che mi ha detto che un’altra bambina, anziché lei, aveva fatto la pipì addosso.
Sente tutto, è ipersensibile, delicatissima.
Ho letto una sua risposta ad una coppia di cui ha visto il bambino e mi sono ritrovata un po’ nella descrizione. Deve sapere che una delle critiche che mi erano state mosse riguardava la mia esigenza di ordine. Così ora la casa è abbastanza in disordine e spesso il salotto (ha visto casa nostra quindi forse ricorda l’ambiente) sembra un campo di battaglia. I giochi dei due bimbi si mischiano. La bimba non vuole il fratellino in camera, quindi stiamo prendendo tempo, ma comincia ad essere grandicello e vorrei che non stesse più in camera con noi. Pensa sarebbe meglio (l o stiamo valutando) ricavare una stanzetta per lui?
Credo sempre più nell’utilità di lavorare sull’ “ambiente”, come da lei sempre suggerito…in questo momento descriverei la nostra casa un po’ caotica e forse questo non fa bene.
La bimba sta continuando con il canto (insomma….qualcosa di simile, molto alla buona) e vedo che le piace e che ora canta! Adesso inizierà la piscina, un corso in una piccola piscina con tre bambini. L’acqua le piace ed è entusiasta all’idea….credo sarà utile anche per darle proprio un po’ di sfogo fisico.
Se sono ormai convinta che l’autismo, come da lei confermatomi, non c’entri niente con la bimba, vedo delle cose, però, che mi convincono che lei non sia serena. E’ terribilmente insicura. Dice spesso: “Non mi riesce”, si sente “meno” degli altri. Insomma, ha una bassissima autostima. Sto cercando di darle tanta sicurezza (e cerco di smettere di interrogarmi sulle mie responsabilità perché, se ce ne sono, comunque il passato non si può cambiare). E’ una bambina cervellotica, meno semplice di molti bimbi della sua età. E’ complicata.
Inoltre, continua ad adorare far oscillare nastri, fili e simili (mi dissero che era segno di autismo). Se le si chiede cosa fa, dà sempre un senso (è un serpente, è una ballerina…) però in effetti le piace molto….devo impedirle tali movimenti? Sono queste le “stereotipie”? Ultimamente (non l’aveva mai fatto) dondola un po’…..in parte credo si tratti di una reazione al suo trattenere la cacca (la trattiene finché può, fino a che non ne può più…anche per tre o quattro giorni. Stiamo usando su consiglio del pediatra dosi blande di lattulosio, ma quei due o tre giorni bloccata resta sempre). Questo “trattenere” credo incida su un’”agitazione” che vedo…quando è bloccata è tesa e agitata, come smaniosa. Come da lei suggeritomi, cerco di non insistere, ma dopo tre o quattro giorni la situazione è pesante…
Comunque, questo dondolare, questa agitazione. La bimba è chiusa, insicura. Non mi sembra una bimba spensierata e felice, anche quando ride( e lo fa spesso)…è la mia sensazione, forse la paura di una mamma…
Le chiedo: stanze separate per i bimbi, dato che lei non vuole con sé il fratellino, o insieme? Libertà e un po’ di disordine? O attenzione (che mi è stata contestata) per l’ordine? Netta separazione fra giochi per piccoli e giochi per grandi? Atteggiamento di comprensione o blando rimprovero per la regressione nella pipì?
Dovrei prendere appuntamento con le maestre per riparlare con loro? Per il disegno massima libertà e collezione di cerchi fucsia?
Non si può dire che mia figlia non abbia sentimenti e non li esprima o non abbia contatti con la realtà, di cui nota tutto….certo a volte sembra volersi isolare, quando non è a suo agio, sembra più una spettatrice che una protagonista... Non so quanto questo accada a scuola.
La ringrazio tanto.

Quante domande! Qualcuno

Quante domande! Qualcuno diceva che la 'risposta è nemica della domanda', perchè la chiude, la spegne. Quindi sarebbe meglio non rispondere e lasciare che le domande crescano...
Tante domande forse sono anche il segno di tante cose che ora vede, sua figlia non è più solo 'malata' o 'sana', bianca o nera, ma una persona con una quantità di sfumature - non uno 'spettro', però.... :-) - una persona con una quantità di aspetti, oltretutto in cambiamento e sviluppo, che lei sta osservando e conoscendo, e le mettono dubbi e interrogativi. Probabilmente se sopporta i dubbi per un po' e non si dà subito una risposta, nei giorni successivi altre cose osservate risponderanno da sè e faranno porre altri interrogativi.
Quanto ai bimbi 'spensierati e felici'...., per quanto, cinque minuti, un'ora, un pomeriggio?. Non sembra che la vita dei bimbi sia senza problemi, ogni giorno, senza ostacoli da affrontare, delusioni, difficoltà, paure, ecc. Ma così è la vita e l'"allenamento" comincia fin dai primi giorni di vita, o forse anche prima... Ovviamente l'"allenatore" deve stare attento, se la fatica è troppa l'effetto è contrario
Questo non vuol dire che bisogna prendere per oro colato le richieste e desideri dei bimbi. Devono essere i genitori a stabilire ciò che è meglio, per l'andamento della famiglia, per il posto dei bambini, ecc ecc. Fare come vogliono loro, scusa che spesso i genitori adducono, significa dare a loro la responsabilità di scelte, decisioni, organizzazioni ecc, che possono solo caricarli di responsabilità e 'colpe', che è bene invece che si tengano i genitori.
Anche la 'libertà', di esplorazione, ecc che è una cosa che fa paura, sempre, a mio avviso finisce dove comincia quella degli altri. La scuola materna a mio avviso dovrebbe servire ad imparare le regole di convivenza nel gruppo, da un lato, e a permettere l'esplorazione delle cose dall'altro, con una minima guida 'tecnica'. Come quando si va in bicicletta: bisogna usarla in modo 'tecnicamente' adeguato, i pedali, il manubrio, l'equilibrio con ruotine e poi senza, e poi uno esplora le nuove possibilità scoperte, con i limiti realisticidi sicurezza. Ma sarebbe assurdo pretendere di far andare le biciclette in un binario, o come una giostra.... I bambini le butterebbero subito probabilmente... e non ne imparerebbero le possibilità...
Mi sembra che oggi, con tutte le pappardelle 'scientificamente dimostrate' che dilagano, sia venuto meno da molte parti il 'buon senso'.
Cordiali saluti

Grazie!

Grazie della sua risposta...in effetti è vero: conosco meglio la mia bambina e, come ogni mamma, l'adoro, dopo un periodo in cui, annebbiata dalla paura, lei stessa, in parte, mi spaventava. Non so se mi sono spiegata.
Stiamo riprendendo un po' le redini....mi scuso per le mille domande, ma gliene ripropongo una e, fermo restando che la Sua è e resta un'opinione (anche se un'opinione per me importante), le chiedo di darmi un consiglio. Nel rispetto del desiderio di "mantenere il proprio territorio" della bambina, sarebbe meglio creare una stanza per il piccolo? Pensavo sarebbe stato utile, per entrambi, "condividere" la stanza, almeno fino alla pubertà...ora, però, sono dubbiosa...

Credo che anche

Credo che anche l'Organizzazione mondiale di sanità riconosca l'importanza di rispondere ai 'bisogni', mentre non si occupa dei 'desideri'. D'altronde la costituzione americana riconosce il 'diritto di ricercare la felicità'.
Credo appunto che siano ambiti diversi. I bisogni sono un aspetto importante di cui occuparsi nella gestione della 'barca' comune, mentre i 'desideri' mi sembrano una questione prettamente individuale in cui gli altri possono fare poco. L'esaudimento dei desideri è appunto solitamente un tema delle fiabe, legato spesso a un sacco di guai, da cui il protagonista esce a stento, alla fine, per vivere 'felici e contenti'.
Credo che sia meglio che i genitori si occupino dei bisogni e non dei desideri dei bambini per lasciar loro il diritto di occuparsene, nelle fiabe prima cioè nella fantasia e poi nella realtà.
Magari può discutere i suoi dubbi con suo marito.

Data la "delicatezza" della

Data la "delicatezza" della bambina e quella della situazione attraversata e che si sta attraversando, non è facile capire se si tratta di un desiderio (o addirittura capriccio) o di una reale esigenza (o bisogno che dir si voglia). Prima di chiederle un'opinione,anche questo aspetto che può sembrare banale è stato oggetto di dialogo con mio marito. Come mi ha più volte ribadito, a volte le piccole cose, a cui non facciamo molto caso, possono essere fonte di un disagio o di un problema per un bimbo. Mi scuso se sono parsa fuori luogo.
Grazie ancora.

Nessun 'fuori luogo'. Non

Nessun 'fuori luogo'. Non credo che un bambino abbia particolari esigenze, o bisogni, diversi dagli altri bambini e esseri umani. E il fatto di avere fratelli è un'esperienza vecchia come il mondo, con i vantaggi e gli svantaggi connessi con il dover dividere lo spazio e le cose a disposizione.
Come distiguere i 'bisogni' dai 'desideri'? Crede il discorso sia lungo e di vecchia data anche questo. Forse i bisogni sono uguali per tutti, indispensabili, mentre i desideri sono diversi, individuali, non indispensabili. Per esempio, quando si ha fame, sfamarsi è un bisogno che una volta soddisfatto lascia di solito appagati. Quello di un determinato cibo, gelato o dolce o altro, è invece un desiderio che spesso, una volta soddisfatto, lascia scontenti e dubbiosi o in colpa...
Ma sono solo mie considerazioni.
Io direi che compito dei genitori è di fornire risposta ai bisogni, non ai desideri. Anche se questo non vuol dire che bisogna fare il contrario...
E quali sono i bisogni devono saperlo i genitori, i bambini non possono saperlo, mentre invece possono sapere i loro desideri, e cercheranno di realizzarli da sè nella loro vita, una volta imparato a soddisfare i bisogni... Complicato? Mi viene in mente la vignetta di Mafalda, che dice: "dicono che la vita è bella, ma non dicono quanto è complicata", o qualcosa del genere.
Cordialmente
drGBenedetti

Come aveva ragione Mafalda! E

Come aveva ragione Mafalda! E nonostante tutto, mai scordarsi di quanto è bella...la vita, sempre. Mi darò ancora un po' di tempo per capire come risolvere il "problema spazi" e magari fra qualche tempo le cose saranno più chiare.
Grazie, a presto.

Solo per segnalare quello che

Solo per segnalare quello che vedo come un progresso grande che come mamma mi ha commossa: ieri la bimba ha giocato spontaneamente con il fratellino...dopo mesi di indifferenza, poi di rabbia e pian piano di avvicinamento, da qualche giorno ride con me del buffo fratellino, lo rincorre e ieri lo ha coinvolto in una specie di altalena! Volevo condividere con lei e con quanti leggono questa gioia!

momento di

momento di avvilimento
nuovo
Inserito da mamma.p il Lun, 11/03/2013 - 14:08.

Gentilissimo Dottore,
Le scrivo per aggiornarla sulla piccola, in un momento di avvilimento. In questi giorni, dopo due settimane di influenza e quindi chiusa a casa, ho notato alcuni aspetti molto positivi: maggior attenzione per il fratellino. E’ lei stessa che lo vuole con sé (a volte), ieri ha sistemato il pannolino per il cambio e poi lo ha voluto chiudere. Insomma, tutti aspetti che mi sembrano segni di progressi. Inoltre, a casa canta strofe di canzoni che credo abbia imparato a canto o a scuola. Vuole giocare con il didò (pasta da modellare) e facciamo insieme degli omini (è molto affascinata da questo) a cui poi costruiamo oggetti…matte lei braccia, gambe, occhi che io modello…quindi, anche se non disegna l’omino a quanto pare non è vero che non ha chiari lo schema corporeo (mette gli arti e tutto il resto al posto giusto)…poi con quei personaggi, oltre a fabbricare da sola qualcosa, inventa delle storie (anzi, qualcosa di meno elaborato: decide che vanno a letto, o che vanno a spasso, o che prendono un ombrello perché piove). Parla bene (tranne quando comincia a fare urletti francamente urtanti che credo siano un modo per farsi notare nella confusione del fratellino…una sorta di reazione ai suoi mugolii). Qualche sera fa ha voluto fare lei gli omini con il didò, ha detto poi che voleva costruire un mobile ed ha fatto una specie di comodino con una lampada…le ho chiesto cos’era e mi ha risposto “una lampada da (!)dormire”. La stessa sera ha detto che voleva disegnare un uomo (non ricordo che avesse mai manifestato un’intenzione chiara nel disegno) e l’ha fatto. Ho notato, inoltre, che, quando le parlo, mi fissa con attenzione e parla a voce bassissima la sensazione è che rimugini su quello che le sto dicendo, per capire o forse per migliorare il linguaggio. Sembra proprio che si stia sforzando. E negli ultimi giorni il linguaggio è ulteriormente migliorato (frasi più lunghe, spesso “a proposito”. Esempio di ieri sera: “metti via quei giochi piccolissimi, altrimenti il tuo fratellino se li mette in bocca”. Reazione: ha preso i giochi e, nel portarli via, ha detto: “ma mettiamoli di là, dove non c’è B…”).
Mi chiederà: cosa c’è allora che non va? Ci sono delle giornate veramente no: ieri avevamo mia zia a pranzo. La bimba si è completamente estraniata. Non guardava, non rispondeva alle domande (o rispondeva cose che non c’entravano nulla). In più ha fatto delle bizze tremende per avere un budino che era previsto come premio per un comportamento che non ha adottato (ovviamente, mantenendo la calma e la dolcezza, ho tenuto ferma la mia decisione di non darle il budino). Il mio obbiettivo è, senza ricorrere al sano sculaccione (che per me è tutt’altro che sano e che quindi non le dò, non fa parte di ciò in cui credo) e senza ricorrere alla “punizione”, acquistare via via, rinforzare la mia autorevolezza (e con me mio marito…per fortuna siamo allineati in questo) per darle la fiducia in sé e la sicurezza che le manca.
Sempre ieri, ma lo fa spesso, ha preso due strisce di carta. Si perde a giocare con queste strisce a cui dà dei ruoli. Se le chiediamo cosa fanno dice che uno è la mamma e l’altro il bimbo piccolo o che una è una signora e l’altra la parrucchiera. Di fatto, però, parlotta fra sé, molto concentrata su queste strisce che fa ondeggiare. E’ fantasiosa? A me questi comportamenti sembrano strani e ed estranianti. Ieri a pranzo ero distrutta, nel vederla nel suo modo, completamente distratta e senza alcuna reazione di fronte alle domande che le venivano poste. Era anche molto stanca, tanto che, dopo il pranzo, ha dormito due ore, cosa che da molto tempo non fa. Cerco di non abbattermi ma a volte mi scoraggio.
Momenti in cui parla e se la ride da sola, disinteressandosi di ciò che le si dice. Di fronte alla voce un po’ grossa e all’occhiataccia, mi guarda intensamente e con attenzione, ma solo se davvero mi faccio vedere seria e dura. Spero tanto si tratti solo di una bimba viziatella, che ancora non ha capito che “non comanda”. Ce la stiamo mettendo tutta.
Un altro aspetto è quello dell’intestino: i comportamenti strani, il continuo “ballonzolare”, muoversi si verificano quando lei sente lo stimolo intestinale e lo ignora deliberatamente (paura del dolore, volontà di non perdere tempo andando in bagno, non lo so)…finché, quando proprio non ce la fa più, avverte che deve andare in bagno e finalmente si calma. L’atteggiamento “iperattivo” e di estraniazione, però, dura spesso delle ore prima che si decida ad andare in bagno.
Insomma, vedo i progressi che le ho descritto e a volte questo mi basta per darmi lo stimolo a non arrendermi. A volte però, di fronte alle “stranezze”, mi sento impotente e spiazzata.
Non rispondere a chi le fa domande, non guardarlo, sembra tutto frutto di una scelta della bimba…cerchiamo di farle capire che quando qualcuno chiede qualcosa si deve rispondere, che è una regola, ma mi sembra una battaglia persa. Anche quando ride parlando fra sé sembra una cosa finta, sembra fatto apposta. Mio marito sostiene che non devo preoccuparmi, che la nostra è una bimba un po’ particolare e che dobbiamo continuare a fare ciò che stiamo facendo: dare delle regole e porle degli argini (sensati) e che vedremo (anzi, stiamo già vedendo) i risultati. Una parte di me, invece, è ancora terrorizzata (non esagero).
La ringrazio per il parere che vorrà darmi e spero che fra un po’ di tempo rivedrà la bimba.

Mi sembra che suo marito

Mi sembra che suo marito abbia ragione. Sembra una bimba 'un po' particolare', che però sta continuando nel suo sviluppo con molti progressi, come dice Lei stessa. Delle particolarità che segnala, colgo il problema del gabinetto. Non mi ricordo bene come è andata per il controllo sfinterico e com'è ora il comportamento a riguardo. Me lo riassume? quanto tempo ha ora?

Per il controllo sfinterico,

Per il controllo sfinterico, la bimba andava sul vasino già a due anni, nonostante avesse il pannolino (molto più difficile, invece la pipì: fino a qualche mese fa la tratteneva fino a non poterne più e, a volte, la faceva addosso...ora è rarissimo). La bimba ha 4 anni e tre mesi e vive in modo traumatico l'andare di corpo, per cui trattiene finché può. Probabilmente ha giocato un ruolo importante il fatto che, un po' un cane che si morde la coda, abbiamo usato per un certo periodo dei microclismi di glicerina e le erano venute delle ragadi, con piccole perdite di sangue, quindi credo ci sia un po' di paura di provare dolore. Per quanto possa sembrare strano, la bambina è visibilmente un'altra appena va di corpo dopo tanto tribolare per ore. la glicerina è stata abolita da qualche mese, sostituita da un po' di lattulosio ch estiamo riducendo gradualmente a favore di un aiuto omeopatico. Sono convinta che sia un fatto emotivo, comunque. Non è "stitica": trattiene. Grosse difficoltà a mangiare sia frutta che verdure: mangia cozze a chiara d'uovo (roba dalla consistenza "viscida" per intendersi, ma guai se troba un millimetroquadrato di carota in un risotto)...

Trattenere le feci (spesso va

Trattenere le feci (spesso va insieme ad emetterne certe quantità nelle mutande: encopresi) è solitamente un fatto emotivo, in effetti.
Non è così raro e può vederne degli esempi anche in questo sito, cercando il termine suddetto. Anche l'ossessività nel cibo fa parte dello stesso contesto, che ha a che fare con il bisogno di non perdere il controllo, di quello che esce e che entra nel corpo.
E' una specie di 'spostamento' di attenzione dai motivi 'reali' (l'impossibilità per un bambino, e spesso anche per un adulto, di controllare certi eventi della sua esperienza esterna o interna, per sentirsi sicuri, protetti), a motivi più 'vicini', che il bambino ( e l'adulto...) può controllare, a scapito però di disfunzioni e complicazioni nella vita quotdiana.
Con un bambino è utile cercare di capire i motivi di insicurezza 'reali' che possono esserci intorno a lui perchè gli adulti lo proteggano e rassicurino (non a parole...), in modo che diminuisca il suo bisogno di controllo e superi la difficoltà con le feci, ecc, proseguendo lo sviluppo. Spesso i bambini passano fasi più difficili , nella crescita, con 'sintomi' di vario tipo, come le fobie infantili, le ossessioni, ecc, che fino a un certo limite sono 'fisiologiche', possiamo dire, specie se sono abbastanza fluide e transitorie.

Non conoscevo il termine.

Non conoscevo il termine. Un'unica volta si è verificato un episodio del genere, con feci "caprine", in concomitanza con un viaggio del papà (che per lavoro viaggia spesso e che è per la bimba un punto di riferimento importantissimo). E' invece la prassi il trattenere le feci e sono convinta che faccia tutto parte di un quadro di forte insicurezza a bassa autostima della bimba. Proprio su questo stiamo lavorando tanto sia io che mio marito. Credo che un fattore molto destabilizzante sia stato l'arrivo dle fratellino, ma va decisamente meglio. Credo che stiamo riuscendo a far essere la piccola più sicura del suo ruolo all'interno della famiglia, che stia capendo che la presenza del fratellino non la priva di mamma e papà. Comincia ad apprezzare anche il suo essere la sorella più grande, ride con me delle marachelle del piccolino. E' felicissima del massaggino che le riservo la sera, prima della nanna, con un olietto rilassante. Lo chiede espressamente e io le ricordo che quello è il nostro momento delle coccole, solo nostro.
Anche se da profana, da tempo sono convinta che l'atteggiamneto nei confronti del cibo e l'intestino siano collegati. E' terrorizzata dall'idea di essere abbandonata. C'è stato un brutto momento per me, come forse ricorderà, in cui c'ero, ma forse ero un po' meno "presente con la testa". Mi era successa una cosa brutta e una parte di me cercava un'evasione che non mi sono - sbagliando-mai concessa. Forse la bimba ha risentito di questo. Inutile che mi soffermi sul mio senso di colpa. Sto cercando di darle tanta sicurezza ed anche si spronarla a fare tante cose (per esempio vestirsi e spogliarsi da sola), senza risparmiare i "brava" quando ce la fa: "Brava! vedi che ci riesci? Sei stata bravissima". Contemporaneamente stiamo cercando di affermare un po' di più il nostro ruolo di genitori, di guide...così che la barca sia salda ai suoi occhi, come lei mi ha suggerito tante volte.
Pensa che stiamo agendo nel modo giusto? ha qualche altro consiglio da darmi?
Grazie.

Il problema delle parole è

Il problema delle parole è che le parole a volte non sono in accordo con quello che si trasmette con i gesti, le espressioni, ecc, cioè il 'non verbale'. E i bambini imparano benissimo a percepire la comunicazione non verbale, perchè è la prima che conoscono, e si accorgono se le parole e le manifestazioni degli adulti sono in contrasto con il non verbale, con quello che 'trasmettono'. Capita anche a noi adulti più o meno spesso di non fidarci di certe rassicurazioni o comunicazioni (come quelle della pubblicità e della propaganda), a maggior ragione i bambini. Quindi credo che la cosa migliore sia di essere ben consapevoli dei nostri sentimenti e stati d'animo, perchè i bambini li avvertono , e se le comunicazioni sono contradditorie possono restare sconcertati e diffidenti. Il che non vuol dire che bisogna dir loro tutto quello che ci passa per la testa, ovviamente, ma bisogna stare attenti. Tutto sommato meno si dice - entro certi limiti - e meglio è, e fidarsi di più delle comunicazioni istintive. In fondo le parole servono per dare informazioni, istruzioni, le cose importanti, come si dice, non hanno bisogno di parole.

Credo abbia ragione. Va

Credo abbia ragione. Va meglio, ma ci sono stati mesi in cui non esisteva più la spontaneità. Lo spavento, il colpo preso è stato troppo grosso e mi ha completamemnte destabilizzata. Come ho cercato di far capire a quanti (per carità, in buona fede!) ne erano stati gli artefici, in un attimo si può scanvolgere un'intera famiglia, creando davvero dei problemi e delle difficoltà che poi non si risolvono altrettanto rapidamente, purtroppo. Pare che chi non si trova in situazioni simili non capisca la "dimensione" di ciò che sto dicendo, le mille implicazioni. Va meglio, comunque. Continueremo così. Aspettiamo ancora un po', poi credo sarebbe opportuno che rivedesse la bimba, anzi: che ci rivedesse tutti. Potrebbe aiutarmi a vedere a mia volta qualcosa che magari non riesco a vedere da sola.
Grazie.

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