Scoppia la bolla dell'autismo?

Su molecular psychiatry 7 gennaio 2019 compare un articolo, leggibile open access, che rappresenta a mio vedere l'inizio dello scoppio della bolla dell'autismo, cioè della visione che ha occupato gli ultimi decenni. Fra gli autori Baron-Cohen è una delle massime autorità riconosciute in materia. Dopo sei anni dal libro di L Waterhouse che demoliva l'uso del concetto dell'autismo nella ricerca scientifica, senza particolari risposte per alcuni anni, l'istituzione scientifica e gli interessi organizzati intorno all'autismo cercano di correre ai ripari prima che la cattedrale costruita sulla sabbia crolli rovinosamente. Si ammette che la ricerca finora non ha tenuto conto della grande eterogeneità dei casi ( cioè casi diversissimi, capre e cavoli, sono stati indebitamente messi insieme in un unico calderone ), che ciò ha prodotto dati fallimentari nella ricerca e che è 'imperativo' cambiare strada.

L'articolo, di Michael V. Lombardo, Meng-Chuan Lai & Simon Baron-Cohen analizza ex-cathedra gli errori metodologici che hanno influenzato finora la ricerca sull'autismo, riconoscendo che non ha portato a niente, . Citiamo qualche spunto
......Ora che l'idea di eterogeneità nell'autismo si è diffusa per qualche tempo, è comprensibile il motivo per cui la ricerca sull'autismo come campo ha fatto solo progressi limitati...”;
“Le pratiche di esecuzione di studi caso-controllo, utilizzando campioni di dimensioni ridotte, e non affrontando completamente il problema dell'eterogeneità nell'autismo, possono aggravare problemi e portare a una letteratura conflittuale e ritardare il progresso scientifico”.
Fra l'altro , en passant lascia scappare anche la frase “in molti casi i motivi che contribuiscono non sono solo all'interno della persona autistica, ma anche derivanti dai contesti ambientali” che tocca quello che negli ultimi trent'anni fino ad oggi è stato un tabù, cioè di componenti ambientali e non solo genetiche.

Passa poi a dare indicazioni metodologiche, con gran profusione di sapienza metodologica e scientifica, su come rimediare agli errori decennali per arrivare finalmente ai magnifici traguardi e progressivi che attendono i nostri eroi. Ovviamente nessuna scusa per i gravi errori e le conseguenze di questi, per aver diffuso verità rivelate che ora si dimostrano fasulle.

L'articolo cerca di correre ai ripari e suggerire metodi di ricerca diversi: “Al fine di collegare tale complessità multi-livello a spiegazioni dell'eterogeneità nell'autismo, sarà imperativo avere un lavoro con (diversi) approcci...
Sembrano una chiamata alle armi per evitare un crollo verticale della cattedrale dell'autismo come concetto di ricerca e di diagnosi, correndo ai ripari .
Insomma forse la 'bolla' comincia a cedere.
Vedremo che effetto avrà in Italia. Certo i più compromessi con il 'vecchio regime' saranno quelli che si porranno alla testa di quello nuovo, come spesso si vede in molti campi....

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